Ultimo aggiornamento: 22 febbraio 2024
Archeologia importante, paesaggi verdissimi, boschi quasi appenninici. L'Eubea è una sorpresa magnifica.

L'Eubea è la seconda isola greca per dimensione dopo Creta: ed è di gran lunga la meno conosciuta. Separata dalla penisola greca da uno stretto braccio di mare, l'Eubea è in gran parte coperta di boschi di castagno e di abete. Nulla di più lontano da quanto si intende comunemente per 'isola greca'.

La storia dell'Eubea è in gran parte quella delle sue due città principali, Calcide ed Eretria, entrambe menzionate nel Catalogo delle navi (Iliade ). In un contesto di vivacità insediativa che muove, con continuità, fin dall'età del Bronzo, il processo formativo delle due città d'epoca storica è contemporaneo e parallelo a quello di Atene.
Dall'Eubea prese vita un potente fenomeno di mobilità mercantile e coloniale che portò gli Eubei a ruolo di protagonisti nel duplice scenario del Vicino Oriente e della costa italiana del Tirreno. Numerosi e importanti gli stanziamenti emporetici e le colonie create dagli Eubei in Magna Grecia e in Sicilia: Ischia, Cuma, Naxos, Reggio, Messina, Catania, Lentini. Gli archeologi di lingua inglese usano addirittura l'espressione Euboean aura a indicare aspetti caratterizzanti di questa cultura materiale diffusa nel mondo coloniale greco d'Occidente e in Etruria.
Un grande patrimonio di miti e di leggende divenne comune a tutto il Mediterraneo proprio grazie ai naviganti euboici. Persino l'alfabeto greco, quale che sia stato il luogo e il contesto della geniale 'invenzione' che lo rimodellò su quello fenicio, è stato introdotto in Italia dai navigatori eubei dell'8° secolo e trasmesso dapprincipio agli Etruschi...